Hai comprato una caldaia a condensazione ma dopo una sola stagione noti che l’efficienza non è quella che ti aspettavi? Niente panico, spesso e volentieri la colpa non è della caldaia. Lo sapevi, ad esempio, che un impianto di riscaldamento vecchio può essere poco performante perché intasato di calcare e detriti? E che questo calo di performance dovuto all’ostruzione delle tubature e dei caloriferi si ripercuote sull’efficienza della caldaia in una misura che va dal 10% al 20% e a volte anche oltre?
Molti dei nostri clienti non hanno idea di quali siano le best practice per migliorare l’efficienza di una caldaia. Ce ne accorgiamo di continuo durante i nostri interventi nelle case di privati o nei negozi dei commercianti: è normale, perché sono gli esperti che devono condividere la propria esperienza. Vediamo allora di farlo qui nel blog, con alcuni consigli preziosi per aumentare l’efficienza della caldaia e risparmiare soldi a fine mese. Anche perché di questi tempi, purtroppo, ce n’è un grandissimo bisogno!
1. Pulizia dell’impianto una tantum o pre-installazione
Quella che noi tecnici chiamiamo in gergo fanghiglia rappresenta un nemico subdolo. Nella quasi totalità degli impianti, lasciare la fanghiglia al suo posto significa andare incontro a una riduzione dell’efficienza, se non all’interruzione del calore (il classico calorifero che funziona a metà). Per ovviare a questo problema, noi di Termoidrogas abbiamo introdotto un nuovo servizio ribattezzato TermoFlash. Grazie a una speciale macchina, possiamo rimuovere lo sporco dalle tubature dell’impianto (attenzione, non della caldaia!) e migliorare così l’efficienza addirittura del 30% rispetto a prima. Questo intervento si può affrontare una tantum o prima di installare la caldaia nuova.
2. Manutenzione ordinaria della caldaia (con pulizia)
Un punto noto a tutti riguarda la manutenzione ordinaria della caldaia. Una manutenzione per altro obbligatoria in base a quanto previsto dalla normativa: il tecnico si occupa della pulizia della macchina e del controllo dei fumi, ma anche della verifica di eventuali perdite di acqua. L’intervento è piuttosto semplice e abbastanza rapido, ma può rendere la caldaia più efficiente del 5-15%, sia per quanto concerne il riscaldamento dell’acqua calda a uso sanitario, sia per il normale riscaldamento dei termosifoni.
3. Controllare la pressione di esercizio dell’acqua
Ogni caldaia a condensazione presenta un manometro nella parte frontale, indicativo della pressione dell’acqua a caldaia spenta e in esercizio. Di solito il manometro ospita una lancetta rossa in posizione fissa, e un’altra lancetta nera che si solleva e si abbassa in corrispondenza della pressione esercitata. Ebbene, questa lancetta nere deve lavorare sempre in un range prossimo alla lancetta rossa. Se questo non avviene, potrebbe verificarsi una perdita significativa di efficienze e performance che è bene correggere, onde evitare per altro il blocco della caldaia stessa.
4. Impostare temperature di esercizio idonee
Mantenere una caldaia al massimo della sua potenza non è una buona idea. Per fare un paragone, è come guidare a tutta velocità con la macchina. I consumi schizzano alle stelle, il motore si usura prima, e il rapporto fra energia consumata ed efficienza si riduce. Con la caldaia funziona allo stesso modo: la temperatura di esercizio non dovrebbe mai superare i 18-20 gradi, perché più si sale con i gradi più la caldaia ha bisogno di energia per funzionare. Piuttosto, è molto importante migliorare la coibentazione dell’appartamento, non per forza con interventi radicali (vedi il cappotto termico) bensì con piccole azioni come quella riportata nel prossimo punto.
5. Posizionare pannelli termoriflettenti dietro i caloriferi
I caloriferi emettono calore in ogni direzione: se sono vicini a una parete, questo si traduce in una perdita di energia, ovvero in un assorbimento dell’energia stessa – sotto forma di calore – da parte del muro. Il calore deve invece essere direzionato verso l’interno delle stanze, massimizzando così l’efficienza. Come fare? Il sistema più semplice e più economico è quello di inserire nello spazio fra il muro e il calorifero un pannello sottile termoriflettente, che come suggerisce il nome ha il compito di “riflettere” il calore e farlo “rimbalzare” in direzione opposta al muro. Un accorgimento da pochi euro, che aiuta però moltissimo la caldaia a lavorare al meglio.